Laura Peluffo.

Laura Peluffo nasce ad Albisola Superiore nel 1953.
Artista di grande personalità, legata ai temi del teatro e vicina, per sensibilità, alla lezione di Emanuele Luzzati, si diploma al Liceo Artistico “Arturo Martini” di Savona, frequenta i corsi di modellato, fotografia e serigrafia presso l’Accademia “Ligustica” di Belle Arti di Genova e corsi di tornio e pittura su ceramica alla Scuola di Ceramica di Albisola Superiore. Nel 1976 consegue l’abilitazione all’insegnamento dell’Educazione Artistica rivolgendo la sua attenzione didattica verso i bambini, contemporaneamente si avvicina al magico mondo del teatro, nella veste di attrice, scenografa, costumista e truccatrice. Inevitabili, dunque, le influenze del mondo teatrale nell’arte di Laura Peluffo. Un'arte intesa come comunicazione, fatta di creatività, di ricerca tecnica e sperimentazione, frutto della sua vivace curiosità. La sua "materia" elettiva è la ceramica che modella con sapienza in poetiche sculture e che spesso combina con fondali in legno dipinto, come fossero le quinte teatrali delle sue innumerevoli "rappresentazioni sceniche"... ma s’interessa anche di grafica, incisione e cinema d’animazione, sul canale: http://www.youtube.com/user/TheLaurapeluffo sono visibili numerosi video d’animazione.
Numerose personali e collettive in italia ed all'estero, sue opere sono presenti  in collezioni pubbliche e   private.
Nel 2003 fonda l’associazione culturale O.N.L.U.S. “atelier giocoscenico” per la sviluppo dell’arte, della quale è presidente.
Le sue opere sono state esposte in Italia e all’estero, e sono presenti in collezioni pubbliche e private.
Espone in permanenza nel suo “Atelier” in via Carissimo e Crotti 29/r. -17100 Savona






Michele Sabatino.



Michele Sabatino nasce il 26 giugno 1967 a Castellammare di Stabia in provincia di Napoli. Si laurea in architettura presso l'Università Federico II di Napoli. Da diversi anni vive tra Rimini e Napoli dove esercita la professione di architetto e di pittore. La pittura forse ha ancora un suo valore per un’artista che ha percorso tutte le strade surreali astratte con un pizzico di espressionismo che la superficie di un quadro può permettere.  La grande retrospettiva consente, in ottimo allestimento, un piacevole confronto sull’ampia produzione creativa. Partito da una figurazione tradizionale giunge attraverso differenti sperimentazioni all’azzeramento della forma privilegiando una scelta cromatica molto contemporanea.  La trasformazione lascia sicurezze raggiunte per tentare sperimentazioni sempre nuove e con risultati di ottimo valore. I suoi slittamenti nell’astrazione, nella riformulazione della figura, nello spazio e la recente elaborazione cromatica sono passaggi ben controllati e di pregiata qualità espressiva. 
Delicati attimi di vita quotidiana si intrecciano con elaborate fascinazioni cromatiche, pastose nubi di colore ricordano ambienti rarefatti, tassellature cromatiche rimandano a minute pennellate. In questo periodo di cambiamento, il ruolo dell'artista creativo non può che essere quello di distruggere gli ultimi resti di un vuoto,estetico fastidioso, suscitando l'istinto creativo ancora assopito inconscio nella mente umana. L’espressione può essere un metodo violento, il motivo non è dato a noi, esiste una passione per la vita senza motivo o scopo, una gioia eterna di creazione e distruzione. La sua arte non definisce, ma suggerisce, un modo nuovo e fantastico di vedere, e solo attraverso la capacità creativa dello spettatore porterà questo nuovo modo di vedere alla portata di tutti.
                                                                                                                                      
                                                                                                                                 Marra Salvatore

"A Michele Sabatino:un Uomo...un Artista" Viviana Tavormina






Lidia Russo Artista Magmatico.



Napoli - Lidia Russo napoletana doc da anni scolpisce opere che rispecchiano la forza del magma del Vesuvio, ella nelle sue numerose mostre riesce ad esprimere un linguaggio inedito attraverso un concetto che attraversa due momenti, la tradizione e l’innovazione come mezzo creativo dell’essere umano. L’artista passa dalla Pop-Art napoletana al Realismo Rinascimentale, dove la tecnica ci lascia sbalorditi davanti a delle immagini dove lo spettatore entra in simbiosi con l’opera. Lidia Russo artista di grossa innovazione per la scultura ella nelle sue mostre riesce ad esprimere in pieno se stessa, come nella mostra presso la Gagliardi Gallery di Londra dove con l’opera “Dolci Melodie di un Violino” a sbalordito critici,  collezionisti e mercanti d’arte. Lidia Russo donna scultrice dove la forza diventa delicatezza e nel contempo semplicità, le sue opere danno sensazioni uniche come “Il Ballo della Tammorra” , in quest’opera si sente tutto il linguaggio di Napoli e delle sue tradizioni dove il mito diventa realtà e simbolo di una città misteriosa e nel contempo magmatica come le opere di Lidia Russo. Per questa ragione Lidia Russo si racconta parlando del suo percorso artistico.
G.C.: Cara Lidia, la tua arte fa sognare , come nasce sarei curioso di capire qual è la tecnica che tu usi per creare questi meravigliosi capolavori?
L.R. : Finalmente, posso parlare della mia arte dopo un percorso decennale che mi ha portata in tantissimi laboratori d’arte e fonderie, ha confrontarmi con tanti artisti e pure nei momenti più bui ho continuato ha portare avanti il mio stile che ha avuto riconoscimenti internazionali, non me la aspettavo se me lo avessero predetto dieci anni fa avrei pensato costui è un matto .
G.C.: Con quali programmi e speranze intendi affrontare l’attuale momento così delicato del mercato dell’arte?
L.R. : Io non penso che il momento delicato abbia colpito non solo il mercato dell’arte ma tutti i settori, le speranze di un’artista sono un po’ folli perché sogni sempre momenti positivi,  nuovi programmi  prossimamente avrò l’onore di far parte del Volume  D’Arte Contemporanea dei “ Pittori e Scultori Italiani nel XXI secolo” dove troverete le mie opere  l’intero volume è curato dal critico d’arte Flavio De Gregorio.
G.C. : Raccontaci delle tue radici e cosa senti di dire ai giovani artisti che si affacciano per la prima volta, su questo meraviglioso mondo dell’arte?
L.R. : Le mie radici sono massesi ovvero di Massa di Somma una cittadina in provincia di Napoli che si trova alle pendici del Vesuvio, per quando riguarda i giovani posso dire dalla mia esperienza di dare questi umili consigli di studiare, sperimentare e confrontarsi con altri artisti ed ascoltare coloro che con la loro esperienza possono ancora dare un insegnamento.  


                                                                                                                     Giovanni Cardone Critico D'arte

Arte e Follia, un connubio perfetto.



Si dice che gli artisti vivano in una condizione mentale metafisica, al di là della realtà o meglio al di là di quella di chi vive la quotidianità alla spasmodica ricerca di fare soldi. Spesso gli artisti non vengono definiti “ normali”.
Molti affermano che per fare arte ci voglia una condizione mentale di quasi follia.
Causa o prodotto?
E’ la causa che crea il prodotto.
Uscire dalla realtà per molti è follia. Se non ci fosse quel pizzico di follia, come si potrebbe dare visione a cose che nel quotidiano non esistono? ..e anche se esistono bisogna trasformarle per renderle folli. Nella vita reale ci sono cose e momenti di vita che solo un artista riesce a concretizzare. E’ proprio quel pizzico di follia che lo distingue e gli permette di fare cose che gli altri non farebbero. Un paradiso di gioia, desiderio, fantasia, una spiritualità fuori dal comune. Follia di vivere.
Cos’è per me in prima persona l’arte ? Per la Zaulovic artista, scrittrice, critica d’arte che tocca ogni giorno le dimensioni artistico-creative ?
L’artista permette al corpo d'immobilizzarsi su un’invisibile lastra di ghiaccio. Il corpo, la colonna vertebrale aderisce al marmoreo piano ghiacciato. Fino al capo: la mente.
E’ così che si anestetizza. Corpo e razionale.
Ed emerge il fuoco interno che, finalmente, dopo ripetute doglie di tentativi, partorisce.
Partorisce e crea quel sentire così difficile. Non aveva forma fino a poco fa. Ma ora che è uscito ha riscaldato e sciolto ogni ghiacciaio esterno.
Doveroso ricordare Vincent Van Gogh, che più volte fu ricoverato in ospedale per eccessi di follia e poi egli stesso volle farsi internare in una clinica per alienati mentali presso Saint – Remy de Provence. Ma anche Antonio Ligabue, Dalì, Tchaikovsky, e molti altri sino ai nostri tempi con la poetessa Alda Merini.
Artisti che hanno pagato con la propria vita il prezzo dell’arte. Proprio la Merini, in seguito alla canzone “Ti regalerò una rosa” di Cristicchi dichiarò: «No, non mi è piaciuta molto. Forse dovrei ringraziare, si parla di matti, di manicomi ed io sono stata rinchiusa per quindici anni. Ma è un territorio di cui non si dovrebbe parlare a ritmo di rap. Capisco il messaggio, mi compiaccio ma il manicomio è illegalità, disperazione, terrore. Una rosa io la vorrei mettere sulla tomba di quelli che non ce l’hanno fatta. A noi sopravvissuti, grazie al fato e a qualcuno che ci ha salvato, non serve altro».
Tutto questo va a toccare un’essenza troppo profonda di cui verbalmente si può scrivere e spiegare ben poco. C’è però un unico messaggio che il mio percorso mi ha insegnato e voglio condividere: non mentire mai dinanzi ad un artista. Ne saresti vergogna e quello rappresenterebbe il vero peccato del Nuovo giorno del Giudizio.

                                                                                                                                Monica Zaulovic

Marcello La Neve.



 Nasce a Windlesham (GB) il 31/08/1966. Vive e opera a Cerisano (CS). Ha conseguito la maturità artistica presso il Liceo Artistico Statale “Umberto Boccioni” di COSENZA. Approfondimenti personali. Diverse COLLETTIVE, PERSONALI ed ESTEMPORANEE: Mendicino (CS) 1° classificato; 2° S. Stefano di Rogliano (CS); 3° a Donnici (CS) 10 ottobre 2010. Ha ricevuto consensi sia dal pubblico che da critici d’arte: G. Fera, F. Bartucci, Prof. Docente I. Principe, Prof. Docente Giornalista ed Estimatrice d’arte P. Pellegrino, il critico d’arte e Direttore della Casa Editrice CIDA di Roma R. A. Piperno, il critico d’arte Dott. Salvatore Russo, critico d’arte Giornalista e Direttore responsabile di EUROARTE R. De Salvatore di Lecce; Docente storico dell’arte e pittrice A. Niccoli e Prof. O. De Rose. Diversi  Premi conferiti, Riconoscimenti, Segnalazioni di Merito e Menzioni Speciali tra cui il “PREMIO ERMES” indetto dal Club della Grafica d’Autore di Rende (CS); Segnalazione di Merito “SCORPIONE D’ORO” di Rende (CS); Premio alla Carriera “GALARTE 2006” nella Sala Consiliare di Montalto Uffugo (CS); Premio della Giuria nel Concorso Internazionale istituito dall’Associazione PUL “Il fuoco sacro dell’arte” Aula Magna dell’Università della Calabria 2008 con “Diploma di Merito” e 2009 “Medaglia d’Argento”; 1° classificato con “Il volo del gabbiano” al Premio Artistico Letterario Internazionale “Antonio Proviero” 2009 Città di Trenta (CS); 2010-2011 “Diploma di Merito” nell’11ma e 12ma Rassegna d’Arte Contemporanea Comune di Celico (CS); Dicembre 2010 “Diploma d’Onore” Comune di Cerreto Laziale (RM); Febbraio 2011 “Attestato di Merito Artistico” al 5° concorso online “AD-ART”; 17 febbraio 2011 1° classificato con “Attestato di Merito Artistico” al concorso FB “La Sirène” di R. Chastenay; Marzo 2011 selezionato al concorso della Galleria “Roma” di Siracusa in onore del 150° anniversario dell’Unità d’Italia; 9 aprile 2011 Segnalazione al concorso “Don Peppino Cutropia” della FilicusArte di Milazzo (ME); 11 maggio 2011 selezionato al II° Premio Pittura “Luca D’Amico” Rossano Calabro (CS) con Attestato e Medaglia; Giugno 2011 3° classificato al 13° Premio Internazionale Artistico Letterario “La Piazzetta” del Centro Artisti Salernitani; Giugno 2011 tra i 12 finalisti  del concorso online Pittura e Dintorni “La tela del mese”; Luglio 2011 Riconoscimento esclusivo “Premio Eccellenza Stilistica” conferito dal Centro Diffusione Arte di Palermo; OPERE sparse sia in Italia che all’Estero in collezioni private; Dipinti di Arte Sacra collocati in Chiese calabresi; Ritratti consegnati a personaggi famosi: Anna Oxa, Rossana Casale, Patty Pravo e Michele Zarrillo. Numerose pubblicazioni e recensioni.
           
                                                                                                                                Marcello La Neve


 



Genesio Carnevale.


Quando il talento artistico è qualcosa di assolutamente innato e viscerale che nasce dal nostro mondo interiore; qualcosa di totalmente soggettivo che ci lascia esprimere e donare la passione e l’individualità attraverso chi opera e crea con stile, ingegno, con suprema creatività. Parlare di uno stile, nel tentativo di classificare questo talento, risulta del tutto riduttivo e limitante in quanto il personaggio in questione, non abbraccia una direzione unilaterale ma nella sua poliedricità pittorica, cerca di presentare attraverso le sue creazioni, una ricchezza di universi, svariati, eterogenei tra loro, spesso ma non esclusivamente, ispirati ai tratti più salienti del suo percorso di vita. Tutto ruota attorno alla fertile realizzazione di innovative e calde rappresentazioni pittoriche ispirate a tratti di vita. Il fine gioco della provocazione è un tratto che contraddistingue l'estro dell’artista che ha fatto della pittura la sua espressione totale. Una poetica visionaria  ironica, un'energia vitale che trova nei colori accesissimi quasi infuocati la sua cifra stilistica, e soprattutto la volontà di assimilare l'uomo alla natura, di cogliere dell'uomo la sua essenza pastorale e bucolica. Ne viene fuori una sorta di "teatro" della natura, dove vanno in scena figure umane avvolte nel turbinio di colori accesi, creature ciclopiche ma mai minacciose, immerse in una dimensione pastorale intrisa di mistero e magia. Scene dal sapore arcaico, travolte da istinti primordiali, dove un'atmosfera pagana lascia emergere tutta la forza sessuale dell'essere umano. Gradualmente, decennio dopo decennio, avanzano le figure titaniche, fatte di monumentalità ieratica ed esuberante, fino ad approdare ad una figurazione interiorizzata ancora più sottilmente simbolica, figlia d'una ricerca intima ed esistenziale dell'essere umano. 

                                                                                                                                  Marra Salvatore 







Mario Marra L'artista che fa diventare arte le immagini di scarto della società.



Penso alle mie origini. E mi vedo  oltre modo avvezzo alle rocce a alle capre che le scalano piuttosto che alle strade e ai palazzi anneriti dal traffico. Folle roboanti hanno lasciato negli stagni dell’oblio il rumore della terra che si spezza sotto i colpi della zappa. Natura urbana se ne sta incasinata e violata dalle variazioni genetiche di ratti grandi e grossi come gatti maschi. Sul loro pelo ispido e umido scivola ogni giorno il mio bisogno di vivere spazi più ampi. Per esorcizzare un aberrazione continuo a scrivere di ciò. Da questo breve testo tratto dall’opera “L’esorcista” di Luca Piccolino, voglio introdurre l’artista Mario Marra e la sua opera “L’esorcista” olio su tela, acrilico e vernice su tela e carta, cm 170X55, 2010. 
 Nato a Cassino (Frosinone) nel 1981, intraprende sin dal liceo gli studi artistici, conseguendo la Laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Roma in pittura e l’abilitazione all’insegnamento nella stessa Accademia, elaborando la sua tesi di laurea sul “fotomontaggio e il collage nel suo ruolo sociale”. Un’ impronta di forte formazione accademica e manierista caratterizza la sua formazione artistica iniziale con un’attenzione e uno studio di grandi maestri quali Michelangelo e Pontormo. Altra importante impronta che si coniuga nella sua arte e fuoriesce dalle opere che ne sono fortemente intrise è il cinema, diventato una componente essenziale della vita quotidiana. Realizza decollage di manifesti strappati, davanti ai quali ci si domanda quanto ci sia di riconducibile a Mimmo Rotella o al mondo provocatorio degli artisti di protesta di strada. In questo caso le opere sono riproposte su tela, o direttamente su manifesti dipinti, assemblano una serie di immagini urbane catturate dal mondo dell’ immaginario collettivo della comunicazione, proposto dai media alla società contemporanea. Immagini prelevate e distrattamente assimilate che vengono snaturate e riformulate, ripresentate come opere d’arte che sollecitano lo spettatore verso una riflessione continua. 
 Quando l’artista dichiara di essere interessato a raccontare la condizione dell’uomo contemporaneo utilizzando immagini di scarto della società, non si può non ricondurre la sua arte al Dadaismo, al Ready Made e alla Pop Art compresa. Ma l’operazione di riciclaggio artistico è in questo caso consapevole e costruita, per niente casuale. Lo spettatore scopre guardando al suo interno, l’ironia di una denuncia sussurrata sulla formazione dell’informazione e del cinema, una riflessione pensata sul quotidiano.

                                                                                                                         Marra Salvatore

 




Paola Zannoni.

Paola Zannoni, nata a Campiglia Marittima, un pittoresco e suggestivo paese medievale in provincia di Livorno, fin dall’età di venti anni ha vissuto studiando e maturando quella forma e quei colori che compariranno in seguito in una sorprendente e quanto mai insolita espressione pittorica che ha riscosso e riscuote molti consensi in Italia e all’estero Inghilterra, Russa, Emirati Arabi per citarne qualcuno. La pittura di Paola Zannoni è altamente espressiva nella valutazione soggettiva dei colori e delle forme. Sono proprio le immagini che, deformate per sua volontà, vogliono ritrarre il continuo cambiamento interiore dell’uomo moderno, talvolta angosciato e frustrato da problemi esistenziali, talvolta esaltato e rasserenato da visioni idilliache. Questa pittura interessante e personale, stimola ed coinvolge, meraviglierà e sconvolgerà il comune amante dell’arte e l’intenditore perché non nasce dalla riproduzione di soggetti reali e concreti, ma nasce dall’essere interiore della’artista stessa, forse anche all’insaputa del proprio io. Ciò che sorprende nei quadri di Paola Zannoni non è solo la forza dell’immagine, talvolta spaventosa e demoniaca che viene rappresentata e che denota una gran forza di carattere, sorprende anche la maestria con la quale organizza la combinazione, il contrasto dei colori. Talvolta essi sono numerosi e ben amalgamati, talvolta il colore è uno soltanto ma tali sono le sfumature che vengono create che è un piacere guardare l’immagine mandata, recepire il messaggio di gioia oppure di tristezza, di sconforto oppure di soddisfazione che il colore ci invia come le note di un brano che toccano le corde dell’animo umano. Come se non bastassero la trasposizione sulla tela della profondità e della schiettezza dei contenuti umani che solo questa pittrice sa rappresentare in maniera tanto originale, vengono, inoltre, da lei stessa creati bellissimi motivi floreali su tela e lino per la confezione di sciarpe e foulards, di paralumi e tendaggi, di tovaglie ed abiti.

                                                                                                                               Marra Salvatore

 





                                                                                                                           
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